CHIESA S. ANTONIO DA PADOVA
A qualche chilometro di distanza dal paese di Trinità d’Agultu, sorge la rustica chiesa di campagna di Sant’Antonio da Padova.
Situata nella regione di Li Colti, si arriva con l’auto imboccando la strada che collega il paese ad Aggius. Dopo circa un chilometro e mezzo, lasciata la provinciale, si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Nigolaeddu, si percorre la stretta e tortuosa stradina di campagna ricca di vegetazione, e oltrepassate alcune case che costituiscono la borgata, si mantiene la sinistra al bivio. Dopo qualche curva e qualche minuto, si arriva in località Li Colti, dove su di un terreno perlopiù pianeggiante, sorge la chiesetta altresì chiamata Sant’Antonio di Li Colti.
La sua struttura muraria composta perlopiù da conci irregolari a vista di pietra locale, mostra un piccolo campanile a vela, che spicca sulla cima rossa di un tetto a capanna, e un piccolo crocefisso posto in corrispondenza dell’entrata principale.
L’interno, dalle pareti bianche e ben conservate, presenta un’unica navata suddivisa in tre campate, l’ultima costituisce il presbiterio e contiene una nicchia sull’altare dove fa mostra di se il simulacro di Sant’Antonio. Annessa all’edificio, quasi a formare un prolungamento, troviamo una delle quattro “case” di proprietà dei “Puttitori” utilizzate i giorni della festa, chiamata “Suprastantia”, è la prima ad essere stata costruita e pertanto ad essere la più antica.
Si racconta che la chiesa fu costruita da due famiglie del posto, che offrirono in dono questo luogo di culto per ex voto, ossia per grazia ricevuta.
Oggigiorno la zona è frequentata perlopiù da proprietari dei terreni circostanti o da cacciatori di passaggio, mentre si anima nei giorni della festa, ricorrenza che cade puntuale ogni 13 giugno.
L’evento è riservato ed organizzato dalle cosiddette “Putittùrii”, associazioni composte da decine di soci e proprietarie di un proprio stendardo. Ogni anno, come da tradizione, vengono estratti a sorte alcuni componenti di queste associazioni, il primo estratto avrà l’onore di portare la propria bandiera e tutti assieme provvederanno all’organizzazione della festa. Il giorno antecedente la ricorrenza, dopo il Vespro e dopo una breve cerimonia religiosa, viene offerta la cena e i presenti potranno gustare il tipico spezzatino con patate, mentre il giorno successivo, la caratteristica Suppa, sempre accompagnata da formaggi e vino locale. Queste aggregazioni, oltre a provvedere all’organizzazione di questo evento, si occupano solerti del mantenimento della chiesa.
Questa bella manifestazione è ancora oggi molto sentita dagli abitanti del luogo e molto frequentata dai turisti presenti nel periodo, che lieti di poter gustare dei veri piatti tipici cucinati secondo la tradizione, si uniscono gioiosi ai festeggiamenti.